I GHERIBIZZI DI MUZIO ODDI
a cura di Sabine Eiche
Pagine 116 - Tavv. 46
Urbino 2005

Esponente di spicco di un umanesimo scientifico che trovava un ideale collocazione nella Corte Roveresca, Muzio Oddi si cimentò nell'invenzione e nella costruzione di fortificazioni e macchine da guerra, ma coltivò anche le arti della matematica e della fisica, dando alle stampe trattati sugli orologi solari e sull' agrimensura che ebbero grande fortuna. Bene ha fatto, dunque, Sabine Eiche a recuperare un prezioso manoscritto, sfuggito agli studiosi di scienza rinascimentale, che rivela un aspetto importante della variegata personalità di questo illustre ingegnere ducale. Composti nei primi anni del secolo XVII, quando Oddi si trovava ancora ristretto nelle carceri perché sospettato di coinvolgimento di un complotto contro il duca Francesco Maria II, i Gheribizzi rappresentano il contributo di un valente architetto che vuole 'riscrivere' la composizione urbana della propria città. Si tratta di un progetto che prevede un ampliamento ed una differente disposizione degli edifici esistenti per far posto a nuove istituzioni religiose civili, tra cui un complesso che possa accogliere il Collegio dei Dottori, da costruire nel denso agglomerato urbano che circonda la Chiesa di San Francesco. Il testo è accompagnato da schizzi e disegni che attendevano forse di essere completati da una successiva indagine approfondita in loco. Un esauriente saggio d'insieme della stessa Eiche, accompagnato da una nota di Alexander Marr che pone sotto la propria lente il periodo milanese di Muzio Oddi, introduce i testi, trascritti dalla curatrice con coscienziosa perizia: la versione inglese dei contributi rende ancora più appetibile la riproposta di queste preziose 'carte'.

 

 

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