Fert Sangiorgi Dalla copiosa corrispondenza intrattenuta dai quattro fratelli urbinati Vincenzi, negli anni 1575-1612, vengono qui tratte alcune schegge significative che gettano luce sulla produzione artistica di Federico Barocci e sulle committenze lombarde. Accanto a notizie che ci restituiscono l'eco di eventi importanti (morte di Carlo Borromeo, peste di Milano del 1576), sono registrate vicende minime private epperò utili a ricostruire il quadro dell'esistenza quotidiana di una società a cavallo tra il XVI e XVII secolo. Ma le carte Vincenzi puntano l'attenzione sugli ultimi due complessi decenni di vita del Barocci, contribuendo a chiarire i rapporti tra Milano e Urbino e a delineare i contorni di un fecondo apporto dell'artista alla cultura figurativa del nord padano. Anche l'intrico delle parentele (la madre dei Vincenzi è sorella del Paciotti, mentre la moglie di Francesco Maria è sorella di Muzio Oddi) ricompone, come afferma Emiliani, il quadro di una città che da un lato ha memoria della irrecuperabile età di Federico, e dall'altro con la matematica e l'arte del progettare scopre incoraggianti segni di una modernità di stampo pregalileiano. |
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