Pierantonio Paltroni L'edizione dei Commentari del Paltroni, esemplata su un codice della Biblioteca Oliveriana di Pesaro, rappresenta un momento fondamentale per la conoscenza della vicenda biografica di Federico. Esteso per la narrazione dei fatti sino al 1474, il testo fu rivisto e riordinato secondo moduli organizzativi che privilegiarono sempre la verità dei fatti. Meritorio quindi il progetto che ha condotto Walter Tommasoli a sollevare la cortina di silenzio che aveva circondato un testo del XV secolo che va considerato come fonte primaria della vita del condottiero. Il Paltroni infatti incarnava quella figura di perfetto segretario di corte, fedele ed efficiente ambasciatore, che pur subendo inevitabilmente la suggestione del Principe, fu in grado di narrare con spirito obiettivo gli accadimenti di una delle stagioni più significative del nostro Rinascimento. Nel concerto ampio delle biografie scritte secondo schemi tradizionali agiografici, seguendo una moda prettamente umanistica che cercava di soddisfare la mania encomiastica e celebrativa, questa narrazione si propone come archetipo di ogni ulteriore cronaca, dal Santi al Baldi, per l'attendibilità storiografica e per l'autorità del compilatore. |
|