Franco Negroni A lungo identificata con il Palazzo Ducale, secondo una felice definizione che risale alle pagine del Cortegiano, Urbino aveva necessità di un contributo che delineasse, con il supporto di una documentazione, la trama dello sviluppo urbanistico del proprio nucleo centrale, quell'area contigua alla piazza intitolata al Duca Federico. La storia della Cattedrale di Urbino si interseca infatti con l'impianto architettonico di origine romana, caratterizzato da due assi viarii principali. È lì che secondo gli studiosi sorse la prima cattedrale urbana, consacrata dal vescovo Teodorico nel 1021, che rappresentò un momento di aggregazione e di risveglio della vita cittadina. Accanto ad essa prenderà corpo la prima forma dell'istituzione comunale che costituirà poi nel 1390 la prima dimora di Antonio di Montefeltro. Attorno all'edificio, detto poi della Iole e incorporato nella sezione più grande della Fabbrica, si costituì una nuova chiesa cattedrale, provvista di campanile e con la facciata rivolta verso il Palazzo. Nel XV secolo nel corso di lavori di rifacimento mutò l'orientamento della facciata e dal 1480 la vicenda costruttiva ebbe come protagonista Francesco di Giorgio Martini. Eretta la cupola nel 1604, si dovette assistere al tragico crollo del 1789 e alla conseguente ristrutturazione neoclassica di Morigia e Valadier. Una storia scritta con grande rigore che ci consegna il volto nuovo di una città troppo spesso immedesimata con il suo monumento più significativo. |
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