Giuliana Gardelli Il volume fa il punto su quasi un secolo di studi sui pavimenti rinascimentali maiolicati prodotti in Urbino e nei centri vicini. Rintracciare queste vestigia non è stata impresa facile, come ricorda la Gardelli nella parte introduttiva: le dispersioni, le perdite per incuria e per ignoranza, l'usura del tempo e la scarsa documentazione non hanno consentito grandi progressi degli studi in questo campo. Eppure si trattava di una produzione spesso legata a committenze prestigiose e ideata e condotta da artisti famosi. Ricordiamo tra gli altri Girolamo Genga, cui si deve il progetto dei pavimenti dell'Oratorio senese di S. Caterina e dell'abitazione di Isabella d'Este a Cortevecchia di Mantova e Giovanni Santi, di cui si avverte le presenza nello splendido maiolicato della cappella dei Conti Oliva a Montefiorentino. Le poche testimonianze che ci restano delle decorazioni pavimentali rendono questo lavoro, che si avvale anche di un attento scavo documentario, ancora più prezioso: viene infatti ricostruito un corpo prodigioso di manufatti che si impone per la sua qualità artistica e per l'importanza storico-sociale, come sottolinea efficacemente Paolo Volponi nella presentazione. Un testo d'arte che restituisce una tessera importante di quel grande mosaico di civiltà che è il Rinascimento urbinate e che testimonia il lavoro e l'invenzione di una intera comunità. |
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