Walter Fontana Questo meritorio studio di Walter Fontana prende in esame la produzione giovanile del Genga pittore, artista eclettico ancorché non debitamente indagato, che si cimentò in varie discipline con sicura predisposizione e rigore. Cresciuto alla scuola di Luca Signorelli, prima di passare sotto l'influenza del Perugino e di essere attratto dal mito di Raffaello, Girolamo coltivò anche legami proficui col mondo manieristico fiorentino e senese. Il ritorno a Urbino, che coincise con la ripresa del potere da parte di Guidobaldo I, fu intenso dal punto dei vista delle commissioni, soprattutto per la realizzazione di apparati in onore dei Duchi e per l'attività di architetto plenipotenziario di corte. Poco esplorata è invece la produzione pittorica, che si esplicò in direzione della grande Pala di Cesena (oggi a Brera) e della splendida decorazione a fresco delle Stanze di Villa Imperiale a Pesaro. Ma accanto a queste realizzazioni viene qui ricostituito un percorso davvero poco noto: dai “Quattro Evangelisti” che ornano la volta a crociera della chiesa di S. Francesco di Mercatello sul Metauro, all'affresco dell'Annunciazione di S. Domenico a Cagli; dai due affreschi dell'Oratorio di S. Giovanni di Urbino alla Madonna col Bambino in Trono di Palazzo Ducale, agli affreschi che ornano la “Cappella invisibile” della Cattedrale di Gubbio. |
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